GLI UNIVERSITARI FRANCESI SI RIBELLANO ALLA LEGGE DEL PRIMO IMPIEGO CHE AUTORIZZA IL DATORE DI LAVORO A LICENZIARE UN GIOVANE ENTRO 2 ANNI  ANCHE  SENZA  GIUSTA  CAUSA.

11.03.2006
Parigi, sgombrata con la forza la Sorbona occupata.
 

 La Sorbona è stata sgomberata all’alba di sabato. L’assalto è iniziato attorno alle quattro del mattino, prima delle prime luci, dopo che già venerdì sera c’erano stati tafferugli tra studenti e forze dell’ordine. Lo storico ateneo parigino è stato evacuato in una manciata di minuti, un blitz. Ma prima i poliziotti in assetto antisommossa hanno dovuto sfondare le barricate improvvisate con banchi e sedie in boulevard Saint-Michel, dove c’è stato un primo impatto con alcune centinaia di ragazzi. Il confronto è andato avanti per alcune ore, in piena notte, alla fine dieci studenti sono stati fermati e la vetrina di un McDonald's è andata in frantumi.

 

Attorno alle quattro i poliziotti sono penetrati dentro l’università occupata - le sedi di Parigi I, IV e V - usando gas lacrimogeni e manganelli. I circa quattrocento ragazzi che dormivano lì per protesta contro la riforma sui contratti di primo impiego varata dal governo De Villepin, hanno cercato di organizzare una resistenza pacifica. Hanno cercato di frenare l’avanzata dei gendarmi formando una catena umana ma la pratica non violenta non ha bloccato la carica della polizia che ha liberato l’edificio. Pare che gli slogan più gridati fossero: «Resistenza pacifica!» e «Polizia nazionale, milizia del capitale!». Mentre qualcuno buttava bottiglie e oggetti sopra i cordoni di agenti. Altri occupanti, sorpresi in un anfiteatro dove stavano ascoltando un concerto per pianoforte, hanno raccontato di essere invece stati evacuati «senza violenza» e di essere «usciti con calma» dal retro dell'edificio.

Poco dopo all’interno del campus sono scoppiati nuovi disordini che hanno provocato diversi feriti. Tra questi undici agenti e un numero ancora non preciso di contestatori, più un fotografo. Prima delle cinque del mattino era tutto finito. Ma a mezzogiorno è stato annunciato, nel tam tam su radio e Internet, un corteo davanti a piazza della Sorbona per protestare contro l'evacuazione forzata.

L’occupazione, la prima dal Maggio ’68, andava avanti da venerdì alla Sorbona, dopo la grande manifestazione contro il Cpe, il contratto previsto nella nuova legge sul primo impiego voluta dal governo conservatore, che viene considerata una forma di precariato legalizzato. Ufficialmente si tratta di uno strumento di flessibilità per combattere la disoccupazione giovanile, ma il nuovo contratto permette entro il periodo di prova di due anni di licenziare senza giustificazione i neoassunti di età inferiore ai 26 anni. Una sorta di contratto d'ingresso a garanzie ridotte.

Lo sgombero è stato deciso dalla prefettura parigina su richiesta del rettore dell'ateneo, Maurice Quenet, inizialmente recalcitrante a concedere la forza pubblica all’interno dell’università più prestigiosa di Francia. Ma anche gli atri atenei occupati o presidiati dagli studenti in tutta la Francia – 85 in totale – sono stati sgombrati con la forza uno ad uno durante la notte. Evidentemente la linea decisa dal governo Villepin, assediato anche dall’opposizione di sinistra in Parlamento e con dubbi all’interno della sua stessa maggioranza a proposito del Cpe, è stata di completa chiusura alle ragioni della protesta e di non dialogo con i contestatori.

ULTIMISSIME :

Nuovo sciopero proclamato per martedì 28 marzo
Francia: de Villepin non ritira il Cpe
I sindacati non convincono il Primo ministro a revocare la legge che regola il contratto sul primo impiego
 

 

PARIGI - «Non abbiamo ancora convinto il Primo ministro a ritirare il Cpe». Così si è espresso con i giornalisti Bernard Thibault, capo della Cgt, il più grande sindacato francese, dopo l'incontro con Villepin. Jean-Claude Mailly, leader del sindacato Force Ouvriere, ha detto che non sono stati fissati nuovi incontri col governo. Intanto oggi il presidente francese Jacques Chirac ha escluso il ritiro della legge, che consente di licenziare in tronco giovani di età inferiore ai 26 anni durante un periodo di prova di due anni. A Bruxelles, durante una conferenza stampa,Chirac ha ribadito che il suo governo non intende accogliere le richieste dei manifestanti, ma ha anche aggiunto che il premier è comunque pronto a modificare la normativa.
NUOVI SCIOPERI - I sindacati hanno proclamato per martedì prossimo una giornata di sciopero contro il Cpe, che, secondo chi lo contesta, creerà una generazione di «lavoratori usa e getta». «Non è questione di ultimatum. Quando una legge è stata approvata, si deve applicare», ha detto Chirac. Finora, sono 630 le persone arrestate e 90 quelle rimaste ferite negli scontri di questi giorni nel corso o alla fine di manifestazioni contro il Cpe, ha reso noto la polizia. Oggi, alcuni giovani hanno semidistrutto un centro ricerche nella zona sud di Parigi, dopo averlo occupato per tre giorni, ha riferito una portavoce universitario.
SONDAGGIO - Il giornale Le Parisien, che ha pubblicato un sondaggio secondo cui il 66% dei francesi è contrario alla legge. Le proteste hanno incrinato la popolarità di de Villepin, danneggiandolo nella corsa alla presidenza della Repubblica.
   24 marzo 2006

 

Oggi 10 Aprile il Presidente Francese ha deciso di cambiare la legge. Sospesi tutti gli scioperi  (DOCUMENTO ESTRATTO DAL CORRIERE DELLA SERA)

Chirac fa marcia indietro sul Cpe
Sarà «sostituito da un dispositivo per favorire l'inserimento professionale dei giovani in difficoltà nel mondo del lavoro»
STRUMENTI
 Il Primo ministro francese  Dominique de Villepin all'uscita dall'Eliseo (Reuters)
Il Primo ministro francese Dominique de Villepin all'uscita dall'Eliseo (Reuters)
PARIGI -
Il presidente francese, Jacques Chirac, ha annunciato oggi che la legge sul Contratto di primo impiego, il cosiddetto (Cpe) contro cui si sono mobilitate le piazze del Paese, sarà «sostituito da un dispositivo per favorire l'inserimento professionale dei giovani in difficoltà nel mondo del lavoro». Chirac, ha ricevuto stamane il suo primo ministro, Dominique de Villepin, che a metà mattina dovrebbe annunciare come il governo intende muoversi per risolvere la crisi provocata dal Contratto di primo impiego (Cpe) e fermare le proteste che scuotono la Francia.
Erano già stati decisi altri tre giorni di mobilitazione

Il primo ministro francese Dominique de Villepin ha confermato l’abbandono del Contratto primo impiego (Cpe) annunciato dal presidente Jacques Chirac. «Le condizioni necessarie di fiducia e di serenità non sussistono né da parte dei giovani, nè delle imprese per permettere l’applicazione del Contratto primo impiego», ha dichiarato de Villepin in un breve intervento. Il premier si è rammaricato di non esser stato «affatto compreso», sostenendo di aver voluto «agire con tempismo» contro la «drammatica situazione» della disoccupazione giovanile.
Villepin stamattina era rrivato al Palazzo dell'Eliseo alle 08:30 per incontrare Chirac; e successivamente a loro si sono aggiunti il «numero due del governo e il presidente dell'Ump, Nicolas Sarkozy, i leader parlamentari conservatori, Barnard Accoyer e Josselin de Rohan, oltre ai ministri del Lavoro e della Coesione sociale, Jean-Louis Borloo, e dell'Impiego, Gerard Larcher. Sono proprio questi ultimi che, la scorsa settimana, hanno tenuto i contatti con i leader dei sindacati e degli studenti che reclamano la revoca del Cpe e minacciano nuove mobilitazioni se l'annuncio atteso per oggi non li soddisferà.
10 aprile 2006