REAZIONI  PER I BLASFEMI DI MAOMETTO

Dalla Repubblica del 6/2/2006

A Giacarta assaltata l'ambasciata danese, bomba contro centro francese
in Cisgiordania. Usa, Inghilterra e Italia: "Sbagliato pubblicarle"
Vignette blasfeme, Islam in rivolta
dall'Indonesia alla Palestina

Il governo di Copenaghen: "Nessuna scusa ufficiale"

<B>Vignette blasfeme, Islam in rivolta<br>dall'Indonesia alla Palestina</B>
Musulmani bruciano la bandiera danese davanti all'ambasciata a Giacarta

GIACARTA - Il presidente afgano Hamid Karzai invita i musulmani al perdono, ma la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto su giornale danese ha acceso la miccia dell'islamismo in tutto il mondo e la protesta ha già acquistato i connotati di uno scontro "con l'occidente" che Fini, il ministro degli Esteri, teme possa trasformarsi in una "guerra santa".

Assalto agli uffici diplomatici. Al grido "Ammazziamo l'ambasciatore danese", un gruppo di indonesiani islamici ha assalito gli uffici diplomatici danesi a Giacarta, in Indonesia. I dimostranti hanno spaccato i lumi a bastonate, imbrattato lo stemma danese lanciando uova e pomodori, dato fuoco alla bandiera. Gli assalitori, che indossavano lunghe tuniche di colore bianco, appartenevano al Fronte dei difensori dell'Islam, un gruppo indonesiano tra i più integralisti. Il Forum della Comunità Islamica, associazione che raggruppa una decina di gruppi religiosi indonesiani, hanno chiesto al governo danese di condannare a morte il disegnatore.

Bomba contro un centro culturale francese. In Cisgiordania è stato lanciato un ordigno esplosivo contro un centro culturale francese. A Gaza, una cinquantina di manifestanti hanno occupato gli uffici della Unione europea. Il Times ha paragonato lo "scontro tra civiltà" aperto dalla pubblicazione delle vignette di Maometto, alla diffusione del "Versetti satanici" di Salman Rushdie, contro il quale l'ayatollah Khomeini emise una sentenza di morte.

Protesta a Gerusalemme. Sulla spianata delle Moschee a Gerusalemme, gremita per la preghiera del venerdì, migliaia hanno gridato slogan contro la Danimarca, il Paese dove sono state pubblicate le vignette la prima volta. "Le condanne non sono abbastanza", hanno detto i manifestanti: "Dobbiamo rispondere con il fuoco".

In Egitto è rivolta. Circa tremila egiziani hanno manifestato nella moschea di al Azhar, nel centro del Cairo. I dimostranti hanno cantato slogan contro la Danimarca e distribuito volantini con la lista di prodotti danesi da boicottare.

Fuoco in Iraq. Centinaia di iracheni hanno
manifestato nella città sunnita di Falluja e in quella sciita di Bassora dando fuoco ai prodotti danesi. Circa 250 manifestanti hanno percorso le strade della città urlando "Maometto è al di sopra di qualsiasi rappresentazione". A Bassora, un centinaio di radicali hanno bruciato e calpestato bandiere danesi.

"Musulmani, abbandonate la Danimarca". In Somalia, Hassan Abeb, l'imam di una delle principali moschee della capitale ha lanciato un monito ai fratelli islamici: "Tutti i musulmani devono tornare in patria; abbandonate quelle nazioni, in particolare la Danimarca, che mostrano totale ostilità verso la nostra religione".

Nessuna scusa ufficiale. Ma il governo danese ribadisce: niente scuse. Il primo ministro Anders Fogh Rasmussen ha ribadito di non poter chiedere scusa per un giornale, "libero e indipendente. D'altronde - ha detto il premier - la libertà d'espressione è il principio più importante per noi; è la nostra priorità numero uno".

Posizione isolata. Dal Dipartimento di Stato americano all'Inghilterra, passando per l'Italia, l'occidente condanna la scelta del giornale danese. Il Dipartimento di Stato la giudica "inaccettabile": "La caricature sono offensive per la fede dei musulmani", e "l'incitazione all'odio religioso ed etnico non è accettabile". Anche l'Inghilterra si dissocia. Il ministro deglio Esteri Jack Straw parla di "mancanza di sensibilità e di rispetto". Più o meno le stesse parole del ministro dell'interno italiano Giuseppe Pisanu che ha ribadito l'invito a rispettare, sempre e comunque, i simboli religiosi: "Di qualunque religione si parli: i simboli legati alla religione non possono essere oggetto di sarcasmo".