CONSIDERAZIONI_SUL_FENOMENO_DROGA

 

Nel 1978 l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, su indicazione dell’Ufficio Studi e Programmazione- servizio antidroga – del Ministero della Pubblica Istruzione, con la collaborazione del Ministero della Sanità, stampò un validissimo trattato dal titolo “Aggiornamento sul Problema della Droga” che fu poi  mandato alle Scuole di ogni ordine e grado per poter dare la possibilità a presidi, docenti, alunni e genitori di prenderne visione, di conoscere meglio le varie droghe, presentando i problemi individuali e sociali, quali i motivi per cui i giovani si drogano ed il problema droga come problema sociale e dando consigli pratici per le misure preventive e l’aiuto che può essere dato ai tossicomani, per terminare con le leggi e decreti relativi.

E’ bene che ciò che si legge nel trattato del Ministero della Pubblica Istruzione sui consigli pratici e misure preventive venga, ancor oggi, con gli aggiornamenti specifici, portato a conoscenza di tutte le componenti di cui si è parlato in questo trattato e cioè dai genitori, alunni, docenti e dirigenti delle Istituzioni Scolastiche.  Mi sembra quindi proprio opportuno in questa sede riportare qualche passo del suddetto documento che mi sembra più significativo ed inerente al fine che mi sono proposto nello scrivere il presente trattato:

 

“ Ciò che i giovani in fondo si aspettano dagli adulti è che essi prendano parte attiva alla elaborazione di nuove forme di dialogo e di reciproca collaborazione”

 

“ La prima prevenzione comincia dalla famiglia (decisivi a questo proposito appaiono tutti quegli interventi che favoriscono il buon funzionamento familiare e cioè siano diretti a sostenere e a migliorare la qualità delle relazioni affettive tra genitori e figli, la forza degli ideali familiari, lo stile di cultura e di vita, la disponibilità dei genitori al dialogo critico, l’accettazione delle manifestazioni generazionali etc) “

 

“ La Scuola potrà svolgere un’azione preventiva nella misura in cui il rapporto educatore-scolaro supererà i limiti formali entro cui spesso si trova costretto per diventare vero rapporto umano formativo e nella misura in cui la Scuola in genere saprà offrire di sé un’immagine costruttiva e socialmente viva; in tale ambito, si potranno allora svolgere dei dibattiti e dei corsi che trattino, tra gli altri problemi dei giovani, anche quello della droga che non può e non deve essere considerato isolatamente. “

 

“ Le altre istituzioni educative (associazioni giovanili, centri di informazione, centri comunitari) potranno assolvere una funzione di prevenzione se sapranno fornire ai giovani una serie di alternative (ideali, attività etc) capaci di polarizzare costruttivamente i loro interessi aiutandoli a scoprire come si possa lottare per qualcosa che vale, anziché abbandonarsi ad una protesta autolesionista contro qualcosa che non piace e non vale. “

 

“ Dovrebbero inoltre essere individuati, in ogni comunità, i gruppi di persone (educatori, insegnanti, responsabili di problemi assistenziali, magistrati minorili, assistenti sociali etc) che, per la loro professione, sono a più diretto contatto coi giovani, per dar loro, attraverso opportune iniziative di studio e di informazione, una più profonda conoscenza del fenomeno droga e la consapevolezza della necessità di affrontare il fenomeno stesso in una prospettiva educativa e sociale più vasta.”

 

Secondo il mio parere i giovani intraprendono la via della droga per quattro motivi:

1)    Mancanza di affetto tra le pareti domestiche

2)    Mancanza di dialogo e nell’ambito familiare che nell’ambito scolastico e sociale

3)    Il non poter iniziare un rapporto di lavoro dopo tanti anni di studio e di rinunce

4)    Mancanza di interessi e stimoli nel cercare diverse alternative.

 

A tal proposito si noti che il maggior numero di disoccupati e di drogati è dato da diplomati e laureati.

Vi deve essere un intervento della nostra classe politica, specie nel Meridione, dove maggiore è la disoccupazione,per dare più possibilità di lavoro ai giovani ed evitare così che una parte di essi scelga, per disperazione, la via del vizio e della violenza.

Per raggiungere,in parte, lo scopo si può considerare il fatto che attualmente in molti uffici della Pubblica Amministrazione, come in molte industrie, vi sono molte persone che hanno o stanno per superare i sessanta anni di età.

Lo Stato, che in questi ultimi anni è riuscito a far diminuire drasticamente la inflazione e i conti grazie anche ad una seria lotta agli evasori fiscali, dovrebbe intervenire dando a questi impiegati ed operai un abbuono di alcuni anni di contributi in modo la disoccupazione possa scendere esponenzialmente e molti giovani possano inserirsi finalmente nel mondo del lavoro.

Si cerchi parimenti, anche con l’aiuto della Informatica, di fare una seria programmazione per gli studi futuri in modo che i giovani sappiano anzitempo quali potrebbero essere gli studi che diano,nel futuro, maggiore possibilità di sbocchi di lavoro.

Si aumentino nelle Scuole i Corsi di Formazione relativamente a quelle materie di cui, nel futuro si richiede maggiore specializzazione, come  quelle Linguistiche ed Informatiche, sia nelle ore antimeridiane che postmeridiane in modo che i Laboratori Multimediali siano utilizzati al massimo.

I giovani chiedono allo Stato sempre più chiarezza ed informazioni sul loro futuro.

 

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A_CHI_SI_DEDICA_IL_TRATTATO

Dedico questo trattato ai miei alunni che sempre mi hanno dato la possibilità di migliorare il mio grado di preparazione psicopedagogica e dai quali ho avuto, ho, ed avrò le maggiori soddisfazioni della vita dopo quelle familiari.

 

 

IN ALTO: Il Prof.Sampognaro con la sua classe 4CS. Anno scol.1991/92 –I.T.C. Insolera  SIRACUSA

 

IN BASSO: Il Prof.Sampognaro con la sua classe 4AX nell’ultimo anno della sua carriera di docente 2001-2002. Liceo Polivalente Quintiliano di SIRACUSA.

 

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